Cristina Martellosio: Grippos, verso la comunità online
Grippos, il configuratore parametrico per creare oggetti personalizzati e stampabili in 3d è online da qualche giorno.
È un servizio che risponde a bisogni differenti in un’ottica di design for all.
L’idea di Grippos nasce nel 2015 grazie a Fondazione Cariplo che in occasione del progetto CREW, Codesign for REhabilitation and Wellbeing ha deciso di far coprogettare soluzioni a esperti e professionisti appartenenti a diversi settori della ricerca e della cura.
CREW è un programma di ricerca che ha come obiettivo la realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative nel campo dell’abilitazione, della riabilitazione motoria e cognitiva e dell’inclusione sociale di persone con disabilità permanente, temporanea o legata all’avanzare dell’età.
Chiediamo a Cristina Martellosio, coordinatrice del progetto, responsabile dell'education e dei progetti sociali a WeMake, come è nato e con quali obiettivi?
Fondazione Cariplo ha scelto per il nostro gruppo progettuale la seguente challenge: soluzioni per incrementare l’autonomia delle persone con disabilità.
Nell’analisi dei bisogni ci siamo soffermati sulle piccole azioni quotidiane, quelle che possono essere di difficile realizzazione per chi ha una limitazione o è impossibilitato nelle funzionalità degli arti superiori: truccarsi, utilizzare un pc, afferrare le posate. Gesti semplici che, nella maggior parte dei casi, non possono essere compiuti in maniera efficiente, in autonomia e dignitosamente.
Ma esistono già degli ausili che facilitano il compiere di alcune azioni...
Esistono in commercio molte soluzioni ma solo poche sembrano essere in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze degli utilizzatori finali che partono da bisogni specifici legati alle funzionalità residue. Per ovviare al problema spesso vengono adottate soluzioni artigianali che, ovviamente, non risultano essere del tutto soddisfacenti perché non pensate “su misura”, non personalizzate.
Il concetto di tailor made è stato associato per un lungo periodo ai beni di lusso: tutto ciò che è progettato e fatto “su misura” presuppone un costo maggiore. Il progressivo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale ha portato a una “democratizzazione” in termini di qualità e costo a ogni livello: progettazione e produzione.
Il movimento maker e il diffondersi di spazi collaborativi (i Fablab) ha contribuito ad incrementare il surplus cognitivo creato dai maker, che progettano, collaborano e prototipano in ogni ambito e disciplina, senza essere inseriti in strutture di produzione e quindi permettendo la creazione di prodotti e servizi innovativi e altamente personalizzabili.
Grippos consente di realizzare un oggetto personalizzabile attraverso una piattaforma web secondo una logica centrata sul protagonismo dell'utilizzatore: con il configuratore parametrico si può infatti personalizzare l’ausilio adatto.
La produzione a basso costo è possibile grazie alla stampante 3d.
Per ottenere un oggetto personalizzato cosa bisogna fare?
Basta iscriversi al sito www.grippos.it
Grippos fornisce 4 tipi di servizi:
- Personalizzazione
La possibilità di personalizzare gli oggetti attraverso un configuratore (una piattaforma che permette la modifica di alcune misure riferite alla mano o agli oggetti a cui è riferito per permettere all’utilizzatore finale l’utilizzo ottimale.
- L’acquisizione del file dell’oggetto personalizzato
Attraverso un download è possibile entrare direttamente in possesso del file e stamparsi in autonomia con una stampante 3D il proprio oggetto. Nelle schede sono presenti parametri e indicazioni per la stampa. Il download con il logo di Grippos è gratuito.
- La stampa dell’oggetto personalizzato
È attivo un servizio di stampa. Una volta personalizzato l’oggetto e scelto il colore è possibile ricevere l’oggetto a casa propria.
- Formazione e consulenza
Data l’eterogeneità dei partners è possibile programmare formazione su diversi argomenti:
design for all
design parametrico
personalizzazioni su misura
consulenze con terapisti occupazionali e fisiatri
realizzazione di nuovi oggetti
Inoltre nel sito è presente un forum, un luogo ideale per la community che popolerà il sito.
Quanti oggetti ci sono ora in Grippos?
Attualmente sono stati progettati e inseriti nel configuratore 3 oggetti: un apriporta, un portatazza e un portaposata.
Gli oggetti sono stati coprogettati con i beneficiari finali e resi disponibili grazie allo Studio Arduini-Frigerio e l’elaborazione parametrica di Francesco Perego, designer di WeMake.
Solo l’apriporta è però reso pubblico, in quanto l’emergenza COVID-19 ha reso necessario pubblicarlo più velocemente. L’apriporta infatti è adatto anche per aprire le porte senza toccare con le mani la maniglia.
Gli altri oggetti invece sono in fase di test presso i centri che partecipano alla sperimentazione del servizio e del prodotto: Fondazione Don Gnocchi, Spazio Vita Cooperativa Sociale presso Unità Spinale dell’Ospedale di Niguarda, il Centro Nemo e l’Istituto di Riabilitazione di Montecatone. La sperimentazione è seguita da Fondazione Asphi.
Che ruolo avrà la community? Chi sono coloro che “popoleranno” Grippos?
Grippos è stato sviluppato con un’idea forte di fondo e cioè quella che solo chi conosce il proprio bisogno sa identificare una soluzione. Questo processo di consapevolezza se condiviso in termini di progettazione di soluzioni collaborative da luogo a un processo di co-design. Chi può far parte dei processi di co-design? Chi ha un bisogno anzitutto, ma di conseguenza chi ha già trovato una soluzione a quel bisogno o a un bisogno simile; chi ha le competenze per progettare e produrre una soluzione, ma anche chi vede nella soluzione trovata un limite perché potrebbe essere potenzialmente dannosa se utilizzata male. Diamo dei nomi a queste persone:
- persone con disabilità o senza disabilità
- caregiver
- terapisti occupazionali
- fisiatri
- centri riabilitativi
- designer
- maker
- smanettoni
- giuristi
- filosofi
- giornalisti
- ...
In generale le persone che frequentano e popoleranno il sito sono e saranno quelle con forti motivazioni personali e sociali: chi partecipa più attivamente alle attività creative o collaborative nel web lo fa per migliorare le proprie conoscenze e competenze o per sentirsi parte di un gruppo di cui condivide obiettivi, ma anche risultati e risorse. Noi lo sappiamo perchè è così anche nei Fablab dove il tempo libero di ognuno è un investimento in termini di ricerca e sviluppo che ha risultati valoriali alti dal punto di vista personale, collettivo, pubblico e civico. Questo è il surplus cognitivo...
Da un punto di vista tecnico possiamo affermare che le community che gravitano intorno alla stampa 3d hanno già visto piattaforme di condivisione di modelli pronti per la stampa su piattaforme (es. Thingiverse). La condivisione di modelli ha segnato un passo importante per la produzione distribuita e per il design open source, permettendo ai designer di ri-progettare e ri-condividere. Grippos contribuisce in maniera significativa all’open design data la versatiltà della piattaforma, “abilitando” anche i non-maker e non-designer alla personalizzazione degli oggetti e quindi alla loro ri-progettazione. La community consentirà la condivisione.
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